Scala, la Scuola del Teatro
di Cristina Burlone
Scala, gli anni d’oro della Scuola di Ballo del Teatro
La Scuola di ballo del Teatro alla Scala ha vissuto il suo momento d’oro nel ventennio 1980-2000, sotto la direzione di Anna Maria Prina.
Nella sua storia non vi è stata una così alta concentrazione di grandi talenti.
Ne cito solo alcuni, miei compagni di scuola: Massimo Murru, Mara Galeazzi, Marta Romagna, Mick Zeni, Roberto Bolle, Alessio Carbone, Francesco Ventriglia… (non me ne vogliano gli altri)
Come mai la Scala è stata così prolifica?
Sono due i fattori chiave che hanno reso la Scuola della Scala un centro di formazione di eccellenza:
1. la gratuità
2. la direzione/selezione
Entrambi però riconducono ad un unico fattore chiave: il Comune di Milano investiva nella formazione delle proprie eccellenze artistiche, per il presente e per il futuro del proprio patrimonio artistico e culturale.
Spiego meglio:
La gratuità della Scuola della Scala
la scuola di ballo era GRATUITA, (ho scoperto con mia grande sorpresa che non tutti lo sanno), rientrava “sotto” il Provveditorato agli Studi di Milano come gli altri istituti scolastici comunali.
L’unica diversità rispetto alle scuole milanesi era nella selezione degli iscritti.
I severi criteri di selezione scremavano gli studenti che avrebbero avuto migliori possibilità di poter completare la formazione e diventare bravi ballerini, in grado (nella teoria) di confluire nel Corpo di Ballo del Teatro.
Così il Teatro si procurava un corpo di ballo di grande qualità e stelle di prima grandezza che rappresentassero e dessero lustro alla città di Milano.
Investire nella formazione del corpo docente e dirigenziale della scuola
Anna Maria Prina è diventata direttrice della scuola scaligera nel 1974 e a differenza di altri suoi colleghi, aveva ricevuto una vera e propria formazione professionale per il ruolo che ricopriva.
Il Teatro alla Scala la aveva mandata ospite nei più grandi teatri e scuole di danza professionali per imparare come dirigere e organizzare una struttura così particolare come la scuola di un grande teatro.
Ha avuto l’occasione di perfezionare la tecnica accademica e di entrare in contatto con i personaggi che hanno fatto la storia della danza.
Poi ha riversato tutta la sua conoscenza e determinazione nella scuola della Scala, che era stata anche la sua scuola in cui si era formata.
Investire nella gratuità della scuola
La sinergia che si viene a creare tra la gratuità e la direzione rigorosa fa solo bene alla qualità della danza.
Si scelgono solo allievi con doti e attitudini importanti e vengono aiutati ed agevolati sugli oneri che potrebbero dissuaderli dal continuare la carriera.
Molti genitori preoccupati, mi chiedono se ci sono centri di formazione per chi abbia una vera e forte passione e voglia avere un futuro nella danza, ma che non dispone di soldi extra…
E’ un peccato che non conosceremo tutti quei talenti che non avendo mezzi per pagarsi una formazione (tra rette, alloggio e corredo di scarpe tutine ecc… è obiettivamente una bella cifra) non diventeranno mai ballerini.
Chissà se i genitori di Roberto Bolle avrebbero mai potuto sostenere i suoi studi a Milano… non dubito, ma essendo l’ultimo di 6 figli, il fatto che la scuola fosse gratuita rendeva tutti gli altri sacrifici un po’ più leggeri.
Io stessa, non avrei mai potuto completare la preparazione fino al diploma se avessi dovuto pagare la retta, non dimentichiamo che si tratta di una maratona lunga 8 anni e che nelle famiglie in 8 anni succedono molte cose.
Meritocrazia e gratuità della scuola
Un’ultima considerazione: come può un centro di formazione professionale a garantire che i suoi allievi sono ammessi solo in virtù del loro merito e non per far lievitare i conti di fine mese?
Mi è stato risposto che basta guardare gli allievi.
Ho guardato e ho visto molti bei soldoni a fine mese (non dappertutto).
di Cristina Burlone
Per contatti qui
Il video-documentario sugli allievi del Teatro alla Scala del 1990-91

Cresciuta al Teatro alla Scala di Milano, ballerina, insegnante di danza e giudice nei concorsi.
Iscritta all’albo dei promotori finanziari dopo esame CONSOB nel 1998.
Autrice ed editrice web.
Presidente associazione no profit di cui Art Auxilium è una parte.