Danza, Teatro

Compagnie di danza vere e false, attenzione

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Compagnie di danza, facciamo chiarezza

di Cristina Burlone

Recentemente sono stata invitata ad assistere ad alcuni saggi di danza classica e moderna, in molti di questi si esibivano le “compagnie di danza” delle scuole stesse.

Sembrava una cosa buona, lavoro per tanti ex allievi e professionisti… invece non era quello che ho trovato.

Le “compagnie di danza” erano composte dalle ragazze più grandi della scuola che ballavano tra di loro coreografie della maestra di turno, paganti!

Basta.
Da dove inizio…

Cosa sono le compagnie di danza e quali si possono definire tali

1. Una compagnia di danza, è una società a fine di lucro, o un’associazione (assolutamente non sportiva) o un’impresa individuale o un altro tipo di organo costituito sia burocraticamente che fiscalmente, il cui scopo sia l’intrattenimento e/o la produzione artistica di spettacoli.

Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (che in Italia sembrano essere l’unico modo di aprire scuole di danza)  per natura devono organizzare competizioni o tuttalpiù esibizioni sportive, non hanno compatibilità con l’arte.

Per contro i ballerini professionisti non hanno, o non dovrebbero avere (per deontologia), punti in comune con esibizioni sportive.

2. Le compagnie di danza devono assumere i ballerini con regolari contratti per essere tali, sennò si chiamano scuole di danza o lavoro non pagato!

3. Un ballerino per definirsi professionista deve aver completato un percorso di formazione di almeno 7-8 anni e deve essere pagato per esercitare la sua arte, meglio se con un giusto inquadramento fiscale e infortunistico.

Molti genitori scelgono una scuola piuttosto che un’altra perchè in una vi è una “compagnia” e nell’altra no.

Invito a verificare che quella paventata sia una reale occasione lavorativa e non un operazione di auto-promozione.

4. Per retribuzione si intende che vengano pagate anche le ore di prove e non solo un piccolo obolo per la serata dello spettacolo, molti ragazzi vengono pagati meno di 50€ per 2-3 serate con tre mesi di lavoro gratis alle spalle.

5. Poter studiare gratis non è uno scambio corretto per delle performances e non vale nè per definirsi professionisti nè per definirsi compagnie di danza.

Il ricatto delle “compagnie”

Quando il lavoro manca ci si fa andar bene tutto, i ballerini non possono stare fermi è questa la tragica verità.

Un ragazzo che esce dalla scuola e non lavora per uno o due mesi va giù di forma e diventa per lui più difficile trovare lavoro.

Si innesca una spirale che non porta verso una carriera e questo spinge tutti ad accettare compromessi e sfruttamento.

Ci sono molte scuole serie, che aiutano i propri allievi a cercare lavoro attraverso audizioni prima che abbiano finito la formazione.

A 17-18 anni si devono affrontare decine di provini e trovare lavoro vero.

Ci sono anche compagnie serie che aprono scuole di danza per formare i propri futuri talenti e viceversa scuole che organizzano vero lavoro per i propri allievi.

Non voglio nemmeno osteggiare le piccole realtà di bravi e tenaci coreografi che cercano di farsi strada in un ambiente diventato difficilissimo, ovviamente.

Ragazzi e genitori ben documentati e attenti a non incappare in false promesse, perchè in Italia la situazione è questa.

Cristina Burlone

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